Dal 1600 al 1800
Dopo il 1500 Oria non fu più al centro della grande storia, e contemporaneamente cominciò anche un lento declino dell’antica città; forse il primo pilastro di tale “decadimento” si ebbe quando Oria si alleò con Francesco I contro Carlo V: la sconfitta del re di Francia alienò Oria dai favori di Carlo V.
Nel corso del Settecento a cura di Michele Imperiali furono restaurati alcuni monumenti della città tra cui Porta Manfredi. Risale al 1743 la costruzione della nuova Cattedrale, demolendo l’antica chiesa di epoca medievale, danneggiata a causa di un terremoto.
Nonostante la posteriore propaganda post unitaria non mancarono a Oria voci contrastanti l’unità: per citare solo un esempio, negli atti di polizia contro associazioni e atti contro lo Stato, figurano parole oltraggianti la persona del re in casa di Luigi Lombardi. Vi sono anche altri atti di presunte riunioni sovversive in cui parteciparono cittadini oritani e dei paesi limitrofi.
Nel 1880 si verificarono scontri tra oritani e francavillesi; dopo numerosi arresti da parte dei Carabinieri, oltre cinquemila contadini francavillesi si diressero verso le carceri, liberando gli arrestati. Gli scontri, così, continuarono e si inasprirono, tanto che, per tenere sotto controllo la situazione, arrivarono soldati da Brindisi, Taranto, Bari e Lecce.
Il 21 settembre del 1897, la città venne investita da un potente ciclone che danneggiò la parte occidentale e settentrionale della città e gran parte dei suoi antichi monumenti. Il castello fu restaurato solo nel 1933 dopo che i Conti Martini-Carissimo ne acquistarono la proprietà. Nel 1950, con Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, ad Oria fu conferito il titolo di Città.