La nascita
Federico nacque il 26 dicembre 1194 a Jesi, nelle Marche, dall’imperatore Enrico VI di Svevia e da Costanza d’Altavilla.
Attorno al giovane erede, rimasto orfano di padre a tre anni e di madre a soli quattro, si scatenarono da subito insidiose manovre: chi controllava Federico, infatti, governava sul Regno di Sicilia. In previsione di ciò, la madre Costanza, morendo, aveva affidato la reggenza del regno e la tutela del figlio a papa Innocenzo III. Malgrado questo, però, furono i cavalieri tedeschi incaricati dallo zio di Federico Filippo, che allora regnava in Germania, a prendere in mano la situazione nel regno meridionale e a occuparsi del bambino.
L’ascesa al trono
Il papa Innocenzo III tornò a influire direttamente sulla vita dello Svevo solo qualche anno più tardi: nel 1208 lo dichiarò maggiorenne e nel 1209 ne combinò il matrimonio con Costanza d’Aragona.
Mentre Federico tentava di affermare la sua sovranità sul regno, osteggiato da rivolte in Sicilia e Calabria, improvvisi sviluppi nella politica imperiale gli presentarono ben più vaste prospettive. L’imperatore Ottone IV, infatti, rivendicando diritti sul Regno di Sicilia, discese in Italia. Con ciò provocò la reazione di quanti ‒ il papa, il re di Francia e molti principi tedeschi ‒ osteggiavano un’unione tra l’Impero e il regno italiano.
Federico fu il loro strumento e nel 1211, quando ormai Ottone sembrava avere il controllo dell’Italia meridionale, un’assemblea di principi tedeschi, deposto Ottone, decise di invitare in Germania Federico per incoronarlo re dei Romani e designarlo con ciò alla successione imperiale. Federico intraprese il viaggio verso nord e, in tal modo, obbligò Ottone a interrompere la sua campagna militare e a fare altrettanto. A quel punto la Germania si trovò di fatto divisa in due blocchi: la parte meridionale obbediva a Federico, quella settentrionale a Ottone. Questi nel 1214 veniva però rovinosamente sconfitto da truppe anglo-francesi nella battaglia di Bouvines. Ottone rimase sul trono fino alla morte, nel 1218, ma assai indebolito perché dopo Bouvines fu chiaro che Federico aveva vinto la sua partita.